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L 'Etichettatura dei prodotti alimentari: normativa e abusi
23 ottobre 2012
Trovarsi “lo straniero nel piatto” sulle nostre tavole imbandite, al posto del Made in Italy, è il rischio che corriamo quotidianamente leggendo le etichette degli alimenti, quanto mai complicate e di difficile o dubbia interpretazione sulle indicazioni di origine dei prodotti. “Il consumatore medio è estremamente vulnerabile ed ha un rapporto conflittuale, e talvolta terrorizzato, con le etichette”. Lo ha spiegato Vito Rubino, docente di Diritto dell’Unione Europea presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Piemonte Orientale sede di Alessandria, che è stato ospite del Lions Club Alessandria Marengo alla conferenza “L’etichettatura dei prodotti alimentari: normativa e abusi”.
“Vito Rubino – ha commentato Giuseppe Coscia, Presidente del Lions Club Alessandria Marengo – ci induce a prestare attenzione quando dobbiamo decidere di scegliere tra prodotti venduti a prezzi identici, o tra prodotti tra loro simili più o meno convenienti, che sembrano uguali ma non lo sono”.
Ma leggere le etichette dei prodotti alimentari non è semplice.
La tutela degli interessi dei consumatori è alla base della legislazione alimentare, per permettere ai consumatori di effettuare scelte consapevoli degli alimenti, e tuttavia l’informazione corretta del consumatore resta ancora il cuore del problema, tra etichette ingannevoli dei prodotti, sia sulla provenienza italiana o straniera degli alimenti, sia sulla qualità del prodotto, e aspetti relativi alla comunicazione pubblicitaria.
Alla conferenza, svoltasi ad Alessandria il 23 ottobre presso il ristorante Il Grappolo, si è parlato anche del nuovo regolamento sull’etichettatura dei prodotti alimentari approvato dall’Unione Europea, che entrerà in vigore a scaglioni: l’applicazione diretta del regolamento è prevista a partire dal 2014, con l’eccezione delle norme sulla dichiarazione nutrizionale, che si applicheranno nel 2016.
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